MASSIMIZZA LE OPPORTUNITÀ AZIENDALI: I VANTAGGI DELL’OUTSOURCING HR.

L’outsourcing delle risorse umane (HR) è una strategia aziendale che sta guadagnando sempre più terreno. In questo articolo, esploreremo i numerosi vantaggi che l’outsourcing HR può portare alle aziende di ogni dimensione. Scoprirai come questa pratica può massimizzare le opportunità aziendali, consentendo alle imprese di concentrarsi sui loro obiettivi principali.

I Vantaggi dell’Outsourcing HR

  1. Risparmio di Tempo e Risorse: L’outsourcing HR consente alle aziende di liberare risorse preziose. La gestione delle risorse umane richiede tempo, sforzo e risorse significative. Affidando queste attività a esperti del settore, le imprese possono concentrarsi su ciò che sanno fare meglio.
  2. Esperti Specializzati a Tuo Servizio: Le aziende di outsourcing HR sono professionisti specializzati nel loro campo. Hanno una profonda comprensione delle leggi e dei regolamenti HR, offrendo servizi di alta qualità. Questo livello di competenza garantisce che le operazioni HR siano svolte in modo efficiente ed efficace.
  3. Riduzione dei Rischi: Gli esperti di outsourcing HR forniscono supporto nella gestione dei rischi legali. Mantenere la conformità legale è essenziale per evitare controversie e sanzioni. Affidandoti a professionisti con esperienza, puoi dormire sonni tranquilli sapendo che i tuoi processi HR sono in regola.
  4. Flessibilità su Misura: L’outsourcing HR offre un alto grado di flessibilità. Le aziende possono personalizzare i servizi in base alle loro esigenze in continua evoluzione. Questo significa che puoi ampliare il tuo team HR durante periodi di crescita o ridurlo in momenti di contrazione, senza le complicazioni dell’assunzione e del licenziamento di personale interno.
  5. Risparmio sui Costi: L’outsourcing HR può portare a notevoli risparmi. I costi operativi, come stipendi, benefit dei dipendenti e costi legati alla gestione interna delle risorse umane, possono essere notevolmente ridotti. Questi risparmi possono essere reinvestiti nell’azienda per alimentare la crescita.
  6. Accesso a Tecnologie Avanzate: Molti fornitori di outsourcing HR offrono tecnologie all’avanguardia che possono ottimizzare ulteriormente le operazioni aziendali. Ciò include sistemi di gestione delle risorse umane (HRMS) e software di tracciamento delle prestazioni, che semplificano la gestione del personale.
  7. Migliore Qualità del Servizio per i Dipendenti: Con professionisti HR altamente qualificati a bordo, i dipendenti ricevono un servizio di alta qualità. Ciò si traduce in una migliore soddisfazione dei dipendenti, che può a sua volta aumentare la produttività e la fedeltà aziendale.

 

L’outsourcing HR rappresenta una soluzione strategica che offre una serie di vantaggi significativi per le aziende. Consentendo alle imprese di ottimizzare le proprie operazioni, concentrarsi sulle loro attività principali e ridurre i costi operativi, questa pratica si rivela sempre più una scelta intelligente.

Se vuoi massimizzare le opportunità aziendali e migliorare l’efficienza delle tue operazioni HR, l’outsourcing HR è una soluzione che merita seriamente di essere presa in considerazione. Con esperti specializzati al tuo servizio, puoi guardare al futuro con fiducia, sapendo di avere un partner affidabile per supportare la tua crescita e il tuo successo aziendale.

OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE PER LE PMI: STRATEGIE E VANTAGGI

La gestione delle risorse umane rappresenta una sfida cruciale per tutte le organizzazioni, comprese le piccole e medie imprese (PMI). È un processo complesso che richiede una solida comprensione delle esigenze e dei comportamenti individuali, nonché della legislazione in materia. In questo articolo, esploreremo le ragioni per cui costruire un nuovo progetto sulle risorse umane per le PMI è essenziale e come farlo in modo efficace, evidenziando come le organizzazioni debbano essere in grado di gestire le aspettative del personale, istituire programmi di sviluppo delle competenze e assicurarsi che le persone abbiano le risorse necessarie per svolgere al meglio i loro compiti.

 

Perché Investire in un Nuovo Progetto sulle Risorse Umane per le PMI

Negli ultimi anni, il ruolo del responsabile delle risorse umane (HR) è diventato sempre più strategico per molte aziende che hanno avuto l’opportunità di sviluppare questa funzione internamente. Tuttavia, molte PMI non hanno ancora la possibilità di includere un professionista HR nel loro organico. Questa carenza ha creato la necessità di rivolgersi a servizi esterni per supporto nella ricerca e selezione del personale, nella gestione dei contratti, nella formazione, e nella progettazione dei piani di retribuzione, tra le altre cose.

Il problema principale con questa soluzione è che coinvolge spesso molteplici fornitori, generando confusione e errori di valutazione. Questo porta a uno spreco di tempo ed energie preziose. Invece di gestire diverse entità, le PMI possono ottenere una soluzione più efficiente affidandosi a un’azienda qualificata con un team di professionisti specializzati nelle risorse umane.

 

Come Costruire un Nuovo Progetto sulle Risorse Umane per le PMI

Per le PMI che vogliono ottimizzare la gestione delle risorse umane, l’outsourcing a un partner specializzato è una scelta intelligente. Questo approccio consente alle aziende di ricevere consulenza e supporto per la ricerca e selezione del personale, l’analisi delle risorse aziendali, l’implementazione di incentivi, avanzamenti di carriera, piani di welfare e soluzioni di lavoro agile. Inoltre, offre accesso a programmi di formazione personalizzata, spesso finanziati, per migliorare ulteriormente le competenze del personale.

Poter utilizzare consulenza e affiancamento per la ricerca e selezione del personale, supporto nella rilevazione delle criticità e potenzialità delle risorse presenti in azienda, avere a disposizione strumenti normativi da poter utilizzare nel processo di fidelizzazione delle HR (incentivi, avanzamenti di ruolo, piani welfare, smart working) e accedere a formazione personalizzata anche in ambito finanziato, rende sicuramente più produttive e competitive tutte le PMI.

 

Il Beneficio Anche per le Medie e Grandi Imprese

Anche le medie e grandi imprese possono trarre vantaggio dall’esternalizzazione delle risorse umane. Collaborando con il partner giusto, dotato di competenze avanzate nella gestione delle risorse umane, possono migliorare l’efficienza della loro funzione HR. Questo permette una risposta più rapida ed efficace alle esigenze della dirigenza aziendale, contribuendo a raggiungere gli obiettivi aziendali in tempi più brevi.

In conclusione, la costruzione di un nuovo progetto sulle risorse umane è fondamentale per le PMI che desiderano migliorare la gestione del loro capitale umano. L’esternalizzazione dei servizi HR offre numerosi vantaggi, tra i quali il risparmio di tempo e risorse finanziarie, la riduzione del rischio, altamente probabile, di formare una risorsa interna che potrebbe decidere di lasciare l’azienda da un giorno all’altro, oltre che evitare di incorrere in un “turn over” generalizzato di altre figure, con un notevole aggravio di costi. Non bisogna inoltre dimenticare che anche le medie e grandi imprese possono beneficiare di questa strategia per rafforzare la loro funzione HR e accelerare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Continua ad esplorare il nostro blog se desideri approfondire ulteriormente questo mondo e scoprire come ottimizzare la gestione delle risorse umane per migliorare l’efficienza aziendale.

LA CANDIDATE EXPERIENCE: IL SEGRETO PER ATTIRARE I MIGLIORI TALENTI SUL MERCATO DEL LAVORO.

Monitorare e comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro è essenziale per ottimizzare le attività di ricerca e selezione del personale. Oggi, la carenza di candidature qualificate rappresenta una sfida sempre più rilevante per le aziende. Secondo il rapporto annuale Hays Salary Guide 2023, il 55% dei CEO intervistati ha identificato la mancanza di professionisti qualificati come la principale problematica nei processi di assunzione. Ma quali strategie possono aiutare le aziende ad attrarre i migliori talenti?

La Candidate Experience: Una Chiave Vincente

La candidate experience, ovvero l’esperienza del candidato durante l’intero processo di reclutamento e selezione, si è rivelata fondamentale per attrarre i professionisti qualificati. Questo aspetto coinvolge le emozioni e le percezioni dei candidati, dalla ricerca delle opportunità di lavoro fino alla comunicazione finale sull’esito del processo di selezione. Creare un’esperienza positiva e coinvolgente per i candidati è l’obiettivo principale, indipendentemente dal fatto che vengano o meno assunti.

Best Practice per una Candidate Experience di Successo:

  1. Trasparenza sulle Aspettative del Ruolo: Una chiara descrizione delle competenze richieste e delle responsabilità del ruolo aiuta i candidati a valutare fin dall’inizio se sono adatti per la posizione.
  2. Comunicare i Valori dell’Azienda: Dimostrare un genuino interesse per i candidati fin dal primo contatto e rispettare le tempistiche stabilite per ogni fase del processo di selezione contribuisce a creare un’immagine positiva dell’azienda.
  3. Interviste Strutturate: Una preparazione accurata per le interviste, con domande mirate a far emergere le competenze dei candidati, è fondamentale per valutare al meglio i profili.
  4. Feedback Continuo: Fornire feedback dettagliato e costruttivo durante e dopo il processo di selezione aiuta i candidati a comprendere meglio le loro prestazioni e a migliorare per future opportunità.

A cosa può servire, dunque, una candidate experience di qualità?

  1. Mantenimento di un Pool di Candidati di Qualità: Costruire e mantenere un canale di comunicazione con professionisti qualificati, anche se non selezionati, consente di ricevere feedback positivo sull’azienda e di ridurre il tempo e gli sforzi necessari per reclutare nuovi profili.
  2. Promozione del Passaparola Positivo: Un’esperienza di reclutamento positiva genera un passaparola favorevole, aumentando la visibilità e la reputazione positiva dell’azienda.
  3. Miglioramento del Brand Employer: Un processo di reclutamento positivo contribuisce a creare un’immagine positiva dell’azienda, attirando candidati qualificati interessati a lavorare per un’organizzazione con una buona reputazione.

 

In definitiva, la candidate experience gioca un ruolo fondamentale nell’attrazione e mantenimento dei migliori talenti sul mercato del lavoro. Offrire un processo di reclutamento trasparente, con una comunicazione chiara ed efficace e un’attenzione autentica per i candidati, è essenziale per le aziende che desiderano primeggiare nella ricerca di talenti qualificati.

SCOPRI IL TUO POTENZIALE CON IL COACHING: GUIDA PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI CONDIVISI.

Partiamo da una definizione: il coaching è un processo che permette di scoprire il proprio potenziale e di raggiungere obiettivi condivisi.
Quando si inizia questo percorso, molte persone si trovano spesso a rispondere con incertezza alla prima domanda posta dal coach: “Cosa vuoi fare?”. Risposta: “non lo so!”.
Ma attraverso il supporto di un coach possono iniziare un percorso di consapevolezza e realizzazione personale. In questo articolo, esploreremo come il coach può esserti di supporto per scoprire il tuo potenziale, individuare i tuoi obiettivi e raggiungerli in maniera efficace.

Il coach gioca un ruolo fondamentale come “scopritore di potenziale”. Spesso le persone non sanno perché “fanno ciò che fanno” o cosa vogliono davvero nella vita. La risposta potrebbe sembrare semplice o difensiva ma, spesso, è una sincera ammissione di incertezza. Il coach entra dunque in gioco per guidare il coachee, ovvero il cliente, verso una nuova consapevolezza di se stesso, aiutandolo a comprendere ciò che desidera veramente. Questo processo è avvincente e implica la costruzione di obiettivi condivisi, la scoperta del potenziale reale e la realizzazione dei desideri.

Il grande talento di un coach sta nel far emergere la consapevolezza nel coachee, aiutandolo a riconoscere la sua unicità e a prendere coscienza del proprio potenziale. Spesso le persone sottovalutano le proprie capacità e non si rendono conto delle risorse a loro disposizione. Il coach agisce come una guida sicura nel processo di autoesplorazione, incoraggiando il cliente a impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi.
Obiettivi che devono essere realistici, raggiungibili, e il coach lavora a stretto contatto con il cliente per creare un piano d’azione efficace. Durante questo processo, il cliente impara a identificare e sfruttare le proprie capacità e risorse per raggiungere i risultati stabiliti con il coach che fornisce sostegno, incoraggiamento e responsabilità al cliente lungo tutto il percorso di crescita e cambiamento.

Una delle convinzioni fondamentali del coaching è che tutte le persone hanno delle capacità. Spesso, tuttavia, queste capacità rimangono nascoste o non ben sfruttate. È qui che il coach aiuta il cliente a scoprire e valorizzare le sue competenze, aprendo nuove prospettive e opportunità. Grazie a questo supporto, il coachee acquisisce fiducia in se stesso e sviluppa un atteggiamento positivo nei confronti del proprio potenziale.

In conclusione, posso affermare che il coaching è uno strumento potente per scoprire il proprio potenziale e raggiungere obiettivi condivisi. Attraverso un percorso di consapevolezza guidato da un coach esperto è possibile superare l’incertezza e sviluppare una visione chiara dei propri desideri e obiettivi. Non importa quanto siate incerti o insicuri, il coaching può aiutarvi a rivelare le vostre capacità nascoste e adottare un approccio attivo per raggiungere il successo. Scegliere il coaching significa investire in sè stessi e nel proprio futuro, dando il via a un percorso di crescita personale che vi porterà a scoprire il vostro vero potenziale.

CHI È E COSA FA IL BUSINESS COACH?

Il business coach è un professionista altamente qualificato che può aiutare imprenditori, manager e professionisti a sviluppare le loro capacità di leadership, gestione e comunicazione per raggiungere obiettivi di business e di carriera.

Al giorno d’oggi, però, capisco che esiste ancora molta confusione su questa professione in quanto spesso mi viene chiesto: “Chi è il coach? Che cosa fa?”.
Relazionandomi con i miei clienti ho potuto notare che nella maggior parte dei casi il coach viene confuso con un formatore, un insegnante, un tutor.

Niente di tutto questo. Il coach è un professionista abilitato ed iscritto ad un albo nazionale che esercita una professione di supporto attraverso un metodo fondato su “domanda e risposta”.
Le domande mirano a costruire un piano d’azione cognitivo e fattibile per arrivare ad ottenere la realizzazione di un obiettivo che è stato condiviso con il “Coachee” (o cliente).
Il compito del coach è facilitare l’individuazione e il raggiungimento degli obiettivi, è scoprire e valorizzare il potenziale del Coachee. Un alleato che ti porta nel “mondo del fare” con cui costruire, attraverso la creatività, obiettivi raggiungibili, stimolanti e misurabili.

 

Inoltre, in questo articolo, vorrei sfatare alcune delle false credenze più comuni sul business coach, spiegandovi più nel dettaglio cosa fa questo professionista.

  1. “I business coach sono solo per le grandi aziende” FALSO.
    Sono utili per qualsiasi tipo di azienda, indipendentemente dalla dimensione. Un business coach può aiutare anche i piccoli imprenditori a migliorare le loro strategie di marketing, a gestire meglio il loro tempo, a sviluppare le loro capacità di leadership e molto altro.
  2. “I business coach ti dicono cosa fare” FALSO.
    Il lavoro del business coach non consiste nell’imporsi come la soluzione ai problemi del cliente, ma di aiutare il cliente a trovare le proprie soluzioni. Guida il cliente attraverso il processo di sviluppo di soluzioni efficaci ma, la decisione finale, è sempre del cliente.
  3. “Il business coach ti fa diventare ricco in poco tempo” FALSO.
    Il business coach non garantisce il successo finanziario in poco tempo. Il suo ruolo è quello di aiutare il cliente a sviluppare strategie efficaci per raggiungere i propri obiettivi di business a lungo termine. Il successo richiede tempo, impegno e perseveranza.
  4. “Il business coach è utile solo per risolvere problemi” FALSO.
    Non serve esclusivamente a questo ma pianifica con il cliente il miglior modo per risolvere eventuali problemi e raggiungere i propri obiettivi di business, sviluppando una visione più chiara e la giusta strategia.
  5. “Il business coach non è necessario se sei già un imprenditore di successo” FALSO.
    Anche gli imprenditori di successo, forse ancora di più, possono beneficiare del supporto di un business coach per fare un’analisi su nuove idee e strategie da sviluppare per mantenere il successo nel tempo.

In conclusione, i coach più talentuosi ed esperti sanno porre le giuste domande e seguire, attraverso le risposte e il dialogo con il cliente, piste e strade che portano a traguardi e a risultati a volte inaspettati. Deve essere chiaro, però, che per ottenere determinati risultati è determinante creare un rapporto di fiducia con il Coachee e, con ferma convinzione, posso dire che “trovare un coach con cui costruire insieme un futuro desiderato è come trovare un tesoro”.

CAMBIAMENTI NEGLI ANNUNCI DI LAVORO: LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA

In data 30 marzo 2023 è stata approvata dal Parlamento Europeo[1] la nuova direttiva in materia di trasparenza retributiva che avrà lo scopo di consentire ai lavoratori di individuare e contrastare ogni forma di discriminazione tra donne e uomini sul luogo di lavoro in termini salariali.

Sarà imposto a tutte le imprese appartenenti all’UE l’obbligo di divulgazione delle informazioni atte ad agevolare il confronto degli stipendi dei dipendenti, denunciando ogni forma di divario retributivo di genere.

Appare doveroso analizzare le ragioni fondanti che hanno portato all’approvazione di queste nuove disposizioni. All’interno della relazione della proposta di direttiva, redatta il 4 marzo 2021, così si legge:

 

L’iniziativa mira a contrastare il persistere di un’applicazione inadeguata del diritto fondamentale alla parità retributiva e a garantire il rispetto di tale diritto in tutta l’UE, stabilendo norme in materia di trasparenza retributiva per consentire ai lavoratori di rivendicare il loro diritto alla parità retributiva.” [2]

 

Tale decreto è stato conseguente alla risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021 sulla strategia dell’UE per la parità di genere. In tale circostanza è stato richiesto alla Commissione di:

 

“redigere un nuovo ambizioso piano d’azione per far fronte al divario retributivo di genere all’interno del quale siano stabiliti degli obiettivi chiari per gli Stati membri al fine di ridurre il divario salariale di genere nei prossimi cinque anni.” [3]

 

Queste disposizioni sono state avanzate con lo scopo di mettere in luce i pregiudizi di genere nei sistemi retributivi di inquadramento professionale che non valorizzano il lavoro di donne e uomini in modo paritario e neutro sotto il profilo del genere.

La proposta di direttiva chiarisce come tali misure debbano essere considerate all’interno di un più ampio pacchetto di misure e iniziative volte ad affrontare le cause profonde del divario retributivo di genere e a consentire l’emancipazione economica delle donne.

Viene specificato inoltre come tale iniziativa rientri all’interno di un approccio:

 

“multidimensionale che comprende, inoltre, la direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare con iniziative settoriali per combattere gli stereotipi e migliorare l’equilibrio di genere” [4]

 

A fronte di queste premesse va letto l’articolo 5 dedito alla Trasparenza retributiva prima dell’assunzione. Il candidato è tenuto a ricevere dal futuro datore di lavoro informazioni sulla propria retribuzione iniziale “sulla base di criteri oggettivi e neutri sotto il profilo di genere” non solo in sede di colloquio ma anche all’interno dell’inserzione lavorativa.

Inoltre il datore di lavoro non potrà avere dai candidati informazioni sulle precedenti retribuzioni.

 

La definitiva entrata in vigore delle nuove disposizioni avverrà a seguito dell’approvazione formale da parte del Consiglio europeo con la pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Gli stati membri saranno tenuti ad adottare le nuove normative entro 3 anni dall’entrata in vigore a livello comunitario.

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[1] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/OJQ-9-2023-03-30_IT.html

[2] Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, Bruxelles, 2021 p.1

[3] Divario retributivo di genere: le donne guadagnano meno degli uomini nell’UE? in Attualità – Parlamento Europeo, 2020

[4] Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, Bruxelles, 2021 p.2

Un grande alleato per la tua azienda: il business coach

Dedicare una pagina agli imprenditori in questo momento mi sembra la cosa migliore per una persona che è sempre stata dall’età di diciott’anni imprenditore di sé stesso e oggi socio e amministratore di due aziende.

Ognuno di noi viene chiamato a parlare di quello che sa e che tocca con mano tutti i giorni della sua vita. So che molti non condivideranno queste parole, ma io considero gli imprenditori gli unici veri eroi di questa situazione, insieme con i medici e i volontari che si sono spesi per proteggere tutti noi.

Oggi, alla luce dei fatti di quella che è la realtà, molti di noi si trovano a dover modificare il proprio business, ad affrontare una contrazione dei consumi mai vista nella storia, a guardare negli occhi i collaboratori che lavorano con noi da anni e, a volte, ci ritroviamo a non avere risposte da dare alle numerose e diverse richieste che ci arrivano.

Sappiamo tutti che trovare strategie nuove è la soluzione migliore ma molti di noi non sanno come fare perché, per cambiare rotta, abbiamo bisogno di alleati forti. Per un imprenditore un alleato è sicuramente un Business Coach professionista.

Per quella che è la mia esperienza, posso sostenere che, tra tutte le strade che ho percorso nella mia vita, sicuramente quella del Business Coach è quella che più si è rivelata utile per queste situazioni ed è sicuramente la formazione che mi consente di aiutare gli imprenditori in un momento così delicato.

Molti mi chiedono chi sia e cosa faccia un Coach.

La risposta è complessa e forse è più utile un esempio per fare un po’ di luce su questa “mistica” formazione.

Girati e guarda dietro di te la tua ombra, quella è il coach. Ti segue, ti accompagna, ti sta vicino ma non è mai davanti a te.

Tutti i Coach professionisti sono, allo stesso tempo, coach di sé stessi e mettono in pratica quello per cui hanno studiato.

Formano e coltivano anticorpi naturali come la strategia, gli obiettivi, la consapevolezza, la creatività, l’intelligenza emotiva, l’ascolto, la positività, l’etica e il rispetto per l’individuo come tale.

E’ per questo che in una situazione di conflitto e di emergenza il Coach diventa un grande alleato. È un soggetto che, un po’ per indole e un po’ per formazione, non molla.

Le professioni del futuro

Lavorando nel mondo delle risorse umane e della selezione del personale, molti dei miei clienti e candidati che seguo mi hanno chiesto quale fosse la mia opinione su quello che succederà al mondo del lavoro e quali saranno le figure professionali più richieste.

Inoltre, ciò che viene sempre fuori, è la voglia di capire su cosa sia meglio investire personalmente, in termini di formazione, per quelle che saranno le professioni del futuro.

Per avere delle risposte appropriate mi sono affidata alla più autorevole piattaforma on-line per il match tra domanda e offerta: LINKEDIN.

Quello che attualmente si evince è una fotografia di aziende orientate alla ricerca di figure sempre più improntate sul mondo del SALES e del MARKETING DIGITALE. Un nuovo scenario che ci impone di riflettere sull’investimento in formazione professionale su figure nuove che potrebbero sorgere proprio per rispondere alle esigenze della pandemia.

A livello commerciale e SALES sono molto richieste figure in grado di gestire la comunicazioneaziendalee di ideare strategie di fidelizzazione dei clienti e del team interno.

Anche negli imprenditori più tradizionali, se il prodotto lo consente, si insedia il pallino dell’E-COMMERCE, ecco perché anche in questo ambito si vengono a creare opportunità di sviluppo progetti, immagini coordinate, copywriter specialist per la creazione di testi accattivanti dedicati al mondo del web.

Ecco, se prima essere sul web in un certo modo era consigliato, adesso diventa una vera e propria esigenza! E anche chi ricerca personale o chi cerca lavoro deve rimanere al passo con i tempi.

Ben venga quindi la formazione in questo senso, corsi on line, gestiti su piattaforme alle quali si può accedere da qualsiasi parte del mondo ci si trovi in modalità E­ LEARNING.

Il consiglio di chi fa il mio lavoro è quello di investire in formazioni in questo senso, in modo da rendere appetibile il proprio profilo per quelle che saranno le professioni di domani.

La riconversione delle risorse

Il mercato del lavoro stava già subendo una grande rivoluzione prima che il COVID-19 entrasse prepotentemente nelle nostre vite.

Nell’ambito HR, gli operatori del settore, sono piuttosto abituati ormai da anni a non trovare più nei CV delle carriere lineari. La generazione “Xers” è infatti caratterizzata da cambi di rotta, spesso all’apice di carriere molto entusiasmanti sulla carta ma molto meno per quella parte di noi che spesso si nasconde sotto la giacca e la cravatta, chiamata intelligenzaemotiva.

Adesso, volente o nolente, sembra sia arrivato il momento di fare un passo verso il cambiamento che tanto abbiamo professato negli anni ma che, al tempo stesso, non abbiamo mai messo in pratica, un po’ per timore, un po’ per pigrizia.

In questa fase, collaboratori e aziende avranno un ruolo determinante, dovranno disputare una partita da giocare ad armi pari, con lo scopo di riconvertire i propri ruoli, quando possibile, analizzando insieme i percorsi di carriera da poter intraprendere. Come può avvenire quanto scritto sopra?

Servirà sicuramente flessibilità da entrambe le parti e, qui torniamo alla parola più in voga in questo periodo, predisposizione al cambiamento.

Processo che possiamo analizzare sotto diversi punti di vista, uno su tutti la riconversione in azienda.

Se molte aziende del nostro tessuto economico nel periodo di crisi hanno riconvertito la produzione, possiamo pensare che anche le risorse umane siano protagoniste di una riconversione.

Dobbiamo innanzitutto prendere atto che ci saranno dei business in perdita che non torneranno (almeno nel breve periodo) ad essere di nuovo in attivo. Ci sarà, dunque, la necessità di delineare l’importanza di valutazione delle risorse attraverso un bilanciodellecompetenze,strumento necessario per capire quali sono le competenze maggiormente sviluppate e come investirci per farle emergere.

Il BDC è un ottimo strumento per aiutare imprenditori e collaboratori a superare incertezze relative a momenti di crisi e indirizzare il dipendente verso un nuovo settore, stimolando magari quella ragione interna che fino a quel momento era stata sopita, presa dalla routine quotidiana.

Riconvertire il personale, oggi più di ieri, diventa fondamentale per non perdere capitale umano che può fare la differenza in azienda: la collaborazione tra una HR Specialist e un Business Coach è un connubio vincente per ricostruire certezze e consolidare nuovi business.

Un’occasione di sviluppo del business: la scelta strategica dei collaboratori.

L’imprenditore, per sua natura, deve avere il dono della VISIONE, deve vedere dove gli altri ancora non vedono e cercare il business in ambienti ancora inesplorati.

Per raggiungere i suoi obiettivi deve avvalersi necessariamente del detto “Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme” e può farlo solo scegliendo con cura i propri collaboratori.

Quali sono gli elementi che l’imprenditore deve prendere in considerazione per circondarsi di una squadra sempre all’altezza dell’azienda?

Vediamo insieme alcuni aspetti importanti:

  1. Guardare oltre il curriculum. Per fortuna i recruiters (o meglio quelli più all’avanguardia) non si fermano dietro alle righe del curriculum ma riescono a vedere nelle pieghe della carta cercando di scovare le caratteristiche che fanno di quel candidato il candidato vincente. Questo modus operandi dovrebbe essere applicato anche dall’imprenditore quando sceglie i propri collaboratori. Se è vero che gli aspetti strettamente legati alle mansioni sono importanti, è fondamentale che il candidato creda nei valori dell’impresa, ne condivida la cultura e ne sposi la mission, perché le competenze tecniche con il tempo invecchiano e devono essere sempre coltivate, mentre le soft skills intrinseche della risorsa restano.
  1. Lavoro di squadra, SI grazie! È vero, sembra una frase fatta, ma vi assicuro che non lo è. Quando si inserisce un nuovo collaboratore è NECESSARIO (e lo scrivo volutamente maiuscolo) svolgere una serie di azioni per far sì che l’inserimento nel meccanismo aziendale sia un passaggio rapido ma efficace. Questa fase si chiama in gergo tecnico “onboarding” ed è un insieme di procedure che l’azienda mette in pratica per l’inserimento di un nuovo dipendente. Scrivere una mail di benvenuto, informarlo sulle policy aziendali, fare un breve tour degli uffici presentando in modo approfondito i colleghi, fargli trovare già il primo giorno le credenziali di accesso con una mail personale attiva, mettere a diposizione del materiale informativo aziendale, sono solo alcune delle “buone pratiche da utilizzare per organizzare un benvenuto in azienda formale che getti le basi per un solido rapporto professionale.
  1. Formazione, non ti scordar di me! Scegliere un buon collaboratore è solo l’inizio della lunga storia d’amore che lo vedrà protagonista con l’azienda ma non dimentichiamoci che anche il più creativo dei collaboratori ha sempre bisogno di stimoli nuovi, di confronti e di formazione. Accrescere il suo bagaglio di competenze è un dovere dell’azienda così da renderlo sempre più autonomo, responsabile e pronto alle esigenze che un mercato mutevole come quello di questo periodo richiede.

Purtroppo, un’assunzione sbagliata può comportare ingenti danni: economici, investimento di tempo andato perduto, scompiglio degli equilibri nel team. La scelta delle risorse è importante allo stesso livello di tutte le scelte strategiche che l’imprenditore fa ogni giorno. Per questo è importante saper “cercare” ma anche saper leggere tra le righe, motivare, coinvolgere e formare per far sì che la lunga “storia d’amore” tra il collaboratore e l’azienda non perda mai l’entusiasmo del primo giorno insieme.